Viviamo in un mondo sempre più mobile e connesso. Le persone si muovono seguendo – o inseguendo – il lavoro e nuove prospettive di vita. Allo stesso modo, anche i patrimoni diventano più fluidi, ampliando lo sguardo dalla dimensione locale a quella globale.
Sono diverse le motivazioni che spingono a detenere una parte del patrimonio all’estero. In tutti i casi, è importante conoscere le norme che disciplinano questa tipologia di asset per quanto riguarda il regime fiscale.
Trasparenza
Oggi esiste un protocollo internazionale per lo scambio automatico delle informazioni di carattere finanziario. Si chiama Common Reporting Standard. Aderiscono al protocollo Stati Uniti, Paesi dell’area OCSE, G20, Unione Europea, Principato di Monaco, Lussemburgo, Liechtenstein, San Marino e Svizzera.
Il Common Reporting Standard permette alle istituzioni finanziarie dei Paesi membri di ottenere informazioni relative ai conti correnti detenuti da persone fisiche, società, trust e fondazioni. Non solo: anche i contratti assicurativi di tipo finanziario situati all’estero ma intestati a soggetti con residenza in Italia sono monitorati dal protocollo.
Dal punto di vista fiscale, le persone fisiche residenti in Italia che dispongono di patrimoni all’estero sono obbligati a dichiararli nella dichiarazione dei redditi. Obbligo che interessa anche i casi di cointestazione, delega e detenzione tramite interposta persona.
L’obbligo di dichiarazione riguarda tutte le tipologie di patrimoni detenuti all’estero, quali:
- Obbligazioni
- Conti correnti bancari
- Dossier titoli
- Valute estere
- Polizze vita
- Stock option e strumenti finanziari assimilati
- Previdenza complementare
- Immobili
Per quanto riguarda gli immobili, è previsto un regime a sé per quanto riguarda la tassazione degli immobili, a seconda che l’immobile sia soggetto a tassazione o meno nello stato estero.
Detenere patrimoni all’estero presenta numerosi vantaggi, ma necessita di una chiara strategia e di una chiara visione delle regole, per ottenere il massimo profitto in tutta trasparenza.
Il consiglio, naturalmente, è quello di rivolgersi a professionisti con una comprovata esperienza nel settore.
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