Ultimo aggiornamento: 21 ottobre 2024
Ammettiamolo, ci sono professioni e professionisti che incutono timore. Ma non è colpa loro. L’immaginario collettivo ci porta a pensare ad avvocati, consulenti finanziari e commercialisti come al male necessario.
- Dall’avvocato? Ci si va solo se si ha un problema
- Il consulente finanziario? Uno squalo dei mercati sempre alla ricerca del profitto
- Il commercialista? Professionista delle tasse
Ovviamente è un’esagerazione voluta. Niente di più lontano da tutto questo. La verità è molto semplice: per gestire un patrimonio in maniera efficace sono necessarie professionalità specifiche.
Il lavoro di squadra è importante. L’esperienza è importante. Individuare la soluzione migliore in base alle singole esigenze è importante.
Ecco perché avvocato, consulente finanziario e commercialista lavorano insieme per realizzare progetti efficaci di consulenza patrimoniale.
Un altro punto di vista da smontare è legato ai costi. Tre professionisti, a una prima riflessione, hanno un impatto superiore rispetto a un singolo professionista. Ma si tratta di una visione semplicistica. I risultati di un team sono superiori e sono in grado di fare la differenza, all’interno di una strategia di ampio respiro.
Vediamo da vicino le tre anime della consulenza patrimoniale
Iniziamo dall’avvocato. All’interno della professione forense, esistono specifiche competenze e relativi professionisti, che possono offrire soluzioni puntuali ed efficaci. Pensiamo agli esperti in diritto societario, diritto tributario, diritto ereditario e diritto internazionale.
Dall’avvocato passiamo al consulente finanziario. Anche in questo caso esistono mille anime e prospettive. Un esempio è la consulenza finanziaria su base indipendente, che permette di offrire al cliente soluzioni su misura, non legate alle logiche commerciali dei grandi gestori ma al contrario supportate da strategie di investimento proprietarie.
Concludiamo con il commercialista. Il suo apporto all’interno della consulenza patrimoniale è importante, non tanto nell’ottica di “guardiano” degli adempimenti fiscali, quanto piuttosto nella capacità di fornire una consulenza autentica dal punto di vista societario e tributario.
Immagine via Unsplash