imposta di successione, come si paga, informazioni e guida

Guida all’imposta di successione

Il patrimonio di una vita, creato con passione e duro lavoro, va curato e protetto. Non si tratta “solo” del valore reale, concreto. L’eredità è prima di tutto una trasmissione di conoscenza, di saper fare, di valore umano.
Per questo motivo, il passaggio di testimone è un momento delicato che va affrontato nel modo migliore, con competenza e serenità.

Caratteristiche dell’imposta di successione

Iniziamo con una definizione sintetica. La successione si verifica quando un soggetto subentra nelle posizioni giuridiche di un altro soggetto. Il caso più classico è legato all’eredità dei beni mobili e immobili.
L’imposta di successione è quindi l’imposta che riguarda il trasferimento della proprietà e di altri diritti su beni mobili e immobili dal defunto agli eredi.
Chi è esente dal pagamento delle imposte di successione? Presentare la dichiarazione di successione è sempre obbligatorio, tranne quando si verificano contemporaneamente tre fattori:

  • L’eredità spetta al coniuge e a parenti in linea retta
  • L’eredità ha un valore inferiore a 100.000 euro
  • Nell’eredità non sono compresi beni immobili

Quanto tempo ci vuole per fare una successione? La dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi dalla data di apertura della successione. Questa coincide, nella maggior parte dei casi, con la data del decesso del contribuente. Per la successione devono firmare tutti gli eredi.

Veniamo al calcolo dell’imposta sulle successioni e sulle donazioni.

Il calcolo si effettua quantificando l’eredità totale, dalla quale vengono sottratte le passività del defunto. Queste comprendono i debiti e le spese mediche sostenute dagli eredi per conto del defunto negli ultimi sei mesi. Rientrano nel calcolo anche le spese per il funerale, che possono essere oggetto di detrazione fiscale per un valore massimo di 1.032,91 euro.

Quando si paga la tassa di successione? Tutti gli eredi devono pagare l’imposta, con aliquote e franchigie differenti:

  • Coniuge e parenti in linea retta: l’aliquota è pari al 4%. Ogni beneficiario ha diritto a una franchigia di un milione di euro, quindi non deve pagare l’imposta se il valore della quota che riceve è inferiore a un milione di euro
  • Fratelli e sorelle: l’aliquota è pari al 6% con una franchigia di 100.000 euro
  • Altri parenti fino al quarto grado: l’aliquota è pari al 6%, non si applica la franchigia
  • Tutti gli altri soggetti: l’aliquota è pari all’8%, non si applica la franchigia

Se un bene immobile viene lasciato in eredità a una persona con disabilità, si applica l’aliquota relativa al grado di parentela ma solo per una quota superiore a 1,5 milioni di euro.

Evitare la tassa di successione è possibile quando si parla di alcuni beni che non rientrano nel calcolo dell’eredità o della donazione e non sono quindi soggetti all’imposta di successione.

Quali sono questi beni? I titolo di stato italiani e dei paesi dell’Unione Europea, i TFR e i fondi di previdenza complementare, le polizze vita e i veicoli regolarmente iscritti al PRA (Pubblico Registro Automobilistico).

Sono inoltre esenti dall’imposta di successione le aziende, i rami di azienda e le quote di controllo di società di capitali. Questo è possibile solo se il coniuge, o i parenti in linea retta, prendono le redini delle attività per almeno cinque anni a partire dalla data della successione.

L’eredità di un bene immobile comporta inoltre il pagamento delle imposte ipotecarie e catastali. Sono pari rispettivamente al 2% e all’1% del valore degli immobili, con un versamento minimo di 200 € per entrambe. Le imposte riguardano tutte le tipologie di immobili, compresi i terreni agricoli e i fabbricati.

Se l’erede può usufruire delle agevolazioni per la prima casa, invece, entrambe le imposte avranno un valore fisso di 200 €.

La dichiarazione di successione deve essere presentata dagli eredi, dagli amministratori e curatori dell’eredità, dall’esecutore testamentario o dal trust. Nel caso siano presenti più soggetti, la dichiarazione può essere presentata solo da uno di questi.

La dichiarazione di successione può essere presenta presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate oppure si può scaricare il modello dedicato sul sito dell’agenzia.

È importante sottolineare che la dichiarazione di successione deve essere presentata nell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate relativa all’ultima residenza del defunto. Nel caso il defunto fosse residente all’estero, l’ufficio competente è quello di Roma.

L’imposta di successione può essere saldata con modello F24, che viene inviato con comunicazione dell’Agenzia delle Entrate e può essere pagato online, presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, in banca o in posta.

L’imposta di successione può essere anche pagata a rate. Il 20% va versato entro 60 giorni dalla notifica di liquidazione, il restante può essere pagato in otto rate trimestrali (12 se l’importo è superiore a 20.000 €). È possibile rateizzare solo se l’imposta supera i 1.000 euro.

Dove si richiede una copia della dichiarazione di successione? La copia può essere richiesta presso l’ufficio di riferimento a livello locale dell’Agenzia delle Entrate. Il costo della successione, infine, è naturalmente variabile a seconda delle dimensioni del patrimonio.

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