eredità di criptovalute, heritage wealth

Successione ed eredità di criptovalute: guida chiara per orientarsi nella trasmissione degli asset digitali

In sintesi:

– Le criptovalute entrano nel patrimonio ereditario come qualsiasi altro bene
– L’accesso ai wallet è l’aspetto più delicato: senza chiavi private gli asset possono andare persi
– La trasmissione richiede un approccio coordinato: tecnico, giuridico e fiscale
– Una corretta pianificazione digitale è oggi uno dei temi centrali nella gestione patrimoniale

Criptovalute e successione: cosa sono e come si trasmettono

Le criptovalute sono beni immateriali con valore economico, detenuti in forma digitale e accessibili tramite strumenti crittografici (chiavi private, seed phrase). Come tali, rientrano a pieno titolo nell’eredità, secondo i principi generali del diritto successorio.

L’elemento critico non è la loro trasmissibilità a livello giuridico, ma la possibilità tecnica di accedere agli asset. Di seguito vi proponiamo una tabella riassuntiva per orientarvi su questo punto.

Criptovalute: cosa deve fare chi le eredita?

La gestione ereditaria degli asset digitali richiede un approccio strutturato, che unisca ricostruzione tecnica, valutazione patrimoniale e corretto inquadramento fiscale. Per questo, è utile seguire un percorso operativo chiaro, che consenta agli eredi di individuare gli asset, comprenderne la natura e portarli correttamente nella successione.

Di seguito i passaggi fondamentali.



Il glossario di Heritage

Seed phrase: serie di parole che consente il ripristino completo del wallet.
Wallet custodial: le chiavi sono gestite da un terzo regolamentato.
Wallet non-custodial: il controllo del wallet è interamente del proprietario.
Hardware wallet: dispositivo fisico che conserva offline le chiavi private.
KYC: verifica di identità richiesta dagli exchange.
Multisig: sistema di sicurezza basato su firme multiple.

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