Ultimo aggiornamento: 21 ottobre 2024
Di cosa si tratta? Quali sono le differenze rispetto alla consulenza tradizionale? Come funziona? Approfondiamo insieme il tema della consulenza finanziaria indipendente.
Una cura efficace del patrimonio si basa su una visione chiara e ampia, aperta alle opportunità a disposizione. Per questo motivo, la consulenza finanziaria indipendente è un elemento importante della pianificazione e protezione del patrimonio. Permette di gestire al meglio gli asset offrendo opportunità di crescita.
È un mondo estremamente ampio e diversificato, naturalmente. In questo articolo vogliamo parlare delle caratteristiche essenziali della consulenza indipendente e delle differenze rispetto alla consulenza tradizionale.
La consulenza finanziaria tradizionale
Si tratta dell’attività di consulenza fornita da banche e altri intermediari ai clienti privati. Questo modello prevede che il consulente venga remunerato principalmente con una provvigione (chiamata retrocessione) basata sulla vendita di prodotti finanziari.
Come se il vostro medico di fiducia fosse remunerato dalle case farmaceutiche che producono i farmaci che vi consiglia. Probabilmente non gli affidereste la vostra salute.
Il consulente è quindi indirizzato a promuovere primariamente strumenti e soluzioni strategiche per gli obiettivi di crescita economica propria e dell’intermediario. Fa quindi parte di una “rete di vendita” e la sua performance è misurata.
Oggi praticamente tutte le banche hanno un’architettura “aperta”, ma molto spesso tendono a privilegiare i prodotti “di casa” in quanto più remunerativi.
Last but not least, normalmente prodotti con livello di rischio più alto significano provvigioni più alte.
Tutti questi elementi portano a ridurre considerevolmente il reale valore “consulenziale” del consulente (scusate il gioco di parole) e la sua autonomia decisionale.
Le soluzioni offerte potrebbero non essere, quindi, in linea con le aspettative del cliente in termini di rendimento e propensione al rischio.
La consulenza finanziaria indipendente
Passiamo alla consulenza finanziaria indipendente. Dal punto di vista soggettivo esistono due figure: il consulente autonomo e il consulente abilitato all’offerta fuori sede.
Il consulente autonomo offre esclusivamente il servizio di consulenza personalizzata su base indipendente, viene remunerato a parcella e non può in alcun caso prendere provvigioni.
Il consulente abilitato all’offerta fuori sede, invece, lavora per gli intermediari finanziari. In Italia gli intermediari sono autorizzati e vigilati da Consob e Banca d’Italia, il cui compito è garantire che i processi adottati e applicati ai clienti siano in linea con la normativa vigente.
Questo nella teoria. In realtà, tranne rare eccezioni, i consulenti abilitati all’offerta fuori sede (gli ex promotori finanziari) lavorano per le grandi realtà e si occupano della commercializzazione di prodotti finanziari, operando quindi di fatto su base non indipendente.
Da un punto di vista teorico, quindi, il consulente abilitato all’offerta fuori sede ha ampia libertà di consigliare i prodotti più in linea con le esigenze del cliente, senza pressioni esterne legate a strategie commerciali.
Costi, rendimenti e rischi sono trasparenti e condivisi.
Un’ulteriore differenza tra consulenza indipendente e tradizionale è la banca depositaria. Nel secondo caso, il cliente è libero di mantenere il conto dove preferisce, senza necessità di aprire ulteriori posizioni con altri istituti.
Immagine via Unsplash