Ultimo aggiornamento: 21 ottobre 2024
Esistono situazioni complesse che devono essere affrontate in maniera chiara e lineare. Un esempio è diseredare gli eredi legittimi. Approfondiamo il tema.
Sono diverse le regioni che possono portare a essere diseredati, ovvero esclusi dal testamento. Nella maggior parte dei casi si tratta di motivazioni legate a comportamenti particolarmente lesivi o disonorevoli nei riguardi di chi ha redatto il testamento o dei suoi parenti. Appare comunque chiaro come, al di là delle ragioni, si tratti di una situazione davvero poco piacevole per tutti i soggetti coinvolti. Ecco perché è importante conoscere la normativa in materia.
Per escludere un erede legittimo dal proprio patrimonio, chi redige il testamento è tenuto a sottolinearlo – all’interno del testamento stesso – con una clausola che specifichi la chiara volontà di escludere il soggetto dalla successione.
Ci sono però alcuni casi particolari. Esiste infatti una differenza sostanziale tra diseredazione e indegnità. Mentre nel primo caso il redattore del testamento sceglie per svariate ragioni di escludere il soggetto dal testamento, nel secondo – deciso e regolato dalla legge – il soggetto si trova automaticamente escluso dalla successione, ma dovrà comunque attendere la sentenza del tribunale prima di essere formalmente e praticamente escluso dall’asse ereditario. Nel mentre, potrà godere delle disposizioni espresse nel testamento.
Diseredare gli eredi legittimi
Le circostanze legali che possono portare un soggetto all’esclusione dal testamento per indegnità riguardano comunque azioni particolarmente rilevanti quali, a titolo di esempio:
- Reati gravi contro il testatore o i suoi parenti
- Perdita della potestà sui figli
- Redazione di un testamento falso
- Aver costretto con azioni violente il testatore a modificare il testamento
Nel caso di diseredazione, invece, il soggetto si trova semplicemente escluso dall’eredità per volere del testamentario. Pur con consistenti limitazioni. Ci ricorda infatti la Cassazione come non sia possibile escludere dalla successione “quei soggetti ai quali la legge riserva una quota di eredità o altri diritti” (articolo 536, primo comma, Codice Civile).
Questi soggetti sono definiti eredi legittimari: ovvero coniuge, figli e ascendenti. Questo significa che, se uno dei soggetti appena elencati dovesse trovarsi escluso dal testamento, potrebbe impugnare il documento stesso e rivolgersi al tribunale, richiedendo la quota di successione che gli spetta per legge (articoli 553 e seguenti del Codice Civile).
La questione, però, è complessa. Il testamentario è infatti libero di cedere il suo intero patrimonio a un soggetto diverso dai legittimari, escludendo di fatto questi ultimi dalla successione. I legittimari, però, potrebbero però rivolgersi al tribunale e reclamare la loro parte di eredità.
Si tratta, come appare evidente, di una situazione delicata che, considerata l’importanza dell’argomento, merita di essere approfondita e gestita vis-à-vis con professionisti del settore.
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