fare testamento

Fare testamento, una piccola guida

Il testamento è prima di tutto un atto giuridico. Il suo significato, tuttavia, è molto più profondo. Fare testamento significa soprattutto stilare il bilancio di un’intera esistenza. 

È quel momento in cui si valorizzano i propri affetti e il lavoro di una vita. È fare in modo che quanto si è costruito non vada perduto, ma anzi ricordato, messo in luce e tramandato. Che si tratti di un immobile, di un’attività o di una collezione portata avanti con ricerche e passione.

Il nostro ordinamento prevede tre tipi di testamento:

  • Il testamento olografo: si tratta della forma più semplice e immediata. È infatti sufficiente scrivere, a mano e su un foglio qualsiasi, le proprie volontà, mettere la data e firmarle. Il documento va poi conservato in un luogo sicuro. In questo caso è consigliabile ricorrere alla consulenza di un notaio per evitare frasi ed espressioni che potrebbero essere interpretate in modo non corretto
  • Il testamento pubblico: si effettua alla presenza di un notaio e di due testimoni. Il notaio si occuperà quindi di mettere nero su bianco le volontà di chi fa testamento
  • Il testamento segreto: in questo caso, sia il notaio che i testimoni non conoscono il contenuto del testamento. Con due testimoni presenti, il notaio riceve e conserva il testamento, sigillato precedentemente o al momento del ricevimento

Esistono poi testamenti speciali. Si utilizzano quando, per diverse ragioni, non è possibile stilare un testamento in una delle tre forme appena elencate. Le procedure sono semplificate ma la validità ha diversi limiti. 

Perché fare testamento

Spesso non si pensa a redigere il testamento perché il pensiero corre subito alla fine della propria vita. Lo dimostra il fatto che solo il 12% degli italiani redige un testamento per regolare il passaggio generazionale.

In realtà, è essenziale conoscere le norme che lo regolano, così da chiarire ogni dubbio ed evitare cause o interminabili litigi tra gli eredi. 

Ad esempio, è importante sapere che, nel caso non si abbiano figli, alla morte di uno dei coniugi gli eredi diventano sì l’altro coniuge, ma anche i parenti di quest’ultimo. Una situazione che, in presenza di un testamento che dichiari il coniuge quale unico erede, non si verrebbe a creare.

Inoltre, evidenziando con chiarezza nel testamento la divisione dei beni, si eviteranno incomprensioni che potrebbero portare persino all’intervento di un giudice. Con conseguente spreco di tanti soldi e tanto tempo.

Fare testamento è quindi molto importante: per la propria memoria e per il futuro dei propri cari.

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