Ultimo aggiornamento: 21 ottobre 2024
Quali sono i beni da dichiarare, le imposte da pagare, le sanzioni previste. Una panoramica sui capitali all’estero che generano reddito in Italia.
Iniziamo con un premessa importante. Quando si parla di rientro di capitali dall’estero si pensa subito ai c.d. paradisi fiscali, con contorno di scatole cinesi e società fantasma. Tutto ciò esiste, ovviamente, ma non è l’argomento di questo articolo.
Vogliamo infatti approfondire il tema dei capitali esteri che possono essere regolarizzati attraverso gli strumenti fiscali oggi a disposizione. Possono essere diverse le motivazioni per le quali non si è provveduto a dichiarare i patrimoni fuori dai confini nazionali. Un esempio? Eredità o parti di eredità che erroneamente si pensano estranee al patrimonio personale.
Vediamo insieme cosa fare in caso di detenzione di patrimoni esteri
L’adempimento degli obblighi fiscali interessa persone fisiche, società semplici ed enti non commerciali all’estero che generano reddito in Italia. L’adempimento riguarda anche attività finanziarie estere.
Questa tipologia di redditi deve essere segnalata nella dichiarazione dei redditi ed è soggetta all’imposta sul valore degli immobili all’estero (IVIE) e all’imposta sul valore dei prodotti finanziari dei conti correnti e dei libretti di risparmio detenuti all’estero (IVAFE).
Per quanto riguarda i beni patrimoniali, questi comprendono immobili, opere d’arte e oggetti preziosi da collezione, imbarcazioni e navi da diporto.
Per quanto riguarda invece l’IVAFE, è importante sottolineare che l’obbligo riguarda anche coloro che nel corso del periodo di imposta hanno disinvestito la propria posizione finanziaria.
Nel corso degli ultimi anni, governi nazionali e istituzioni internazionali hanno messo in atto diverse iniziative volte a incentivare il rientro dei capitali, da una parte, e il controllo e monitoraggio dall’altra.
Sono previste sanzioni per la mancata dichiarazione di patrimoni esteri che generano reddito in Italia. Queste sono comprese tra il 3% e il 15% per ogni singolo importo. Se invece la mancata dichiarazione riguarda patrimoni detenuti in paesi a regime fiscale privilegiato, le sanzioni raddoppiano passando dal 6% al 30%.
È quindi importante avere una chiara idea della propria posizione per preservare con cura il patrimonio e creare valore per le generazioni future.
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